Come guidare di notte, la strada deserta, tenere i fari bassi perché ci si vede benissimo. Uno scenario che rende, se possibile, questa Terra, ancora più selvaggia: lampi che accendono di viola il cielo. Nessun tuono, nessun rumore tranne quello del cambio. E il motore su di giri, e poi giù di giri. Cielo muto, squarciato. I tergicristalli non spazzano via quella pioggia calda dal viso. Fino a che la porta di casa non si chiude alle spalle. Non sapere più come smettere.
E gira a vuoto sempre la stessa inutile domanda.
Ti abbraccio…che fuori o dentro imperversi pure la tempesta…a noi non ci interessa…
strada di montagna?
No Donato, qui nella mia terra la montagna è roba quasi inesistente…
ma la mia strada comunque è tortuosa…
Grazie infinite comunque, mi spiace per “l’equivoco”.