Due

Come guidare di notte, la strada deserta, tenere i fari bassi perché ci si vede benissimo. Uno scenario che rende, se possibile, questa Terra, ancora più selvaggia: lampi che accendono di viola il cielo. Nessun tuono, nessun rumore tranne quello del cambio. E il motore su di giri, e poi giù di giri. Cielo muto, squarciato. I tergicristalli non spazzano via quella pioggia calda dal viso. Fino a che la porta di casa non si chiude alle spalle. Non sapere più come smettere.

E gira a vuoto sempre la stessa inutile domanda.

3 Risposte a “Due”

  1. Ti abbraccio…che fuori o dentro imperversi pure la tempesta…a noi non ci interessa…

  2. No Donato, qui nella mia terra la montagna è roba quasi inesistente…

    ma la mia strada comunque è tortuosa…

    Grazie infinite comunque, mi spiace per “l’equivoco”.

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