Ancora una volta è il dubbio a far sì che i due cavalli di Platone si agitino.
Vorrei abbattere quello della razionalità e farne bistecche, essere capace di seguire fino in fondo l’istinto senza dubitare mai, quello stesso istinto che mi porta in chiesa un lunedì mattina per cadere sulle ginocchia e in lacrime, chiedendo di allontanare da me il calice, consapevole di non essere in croce.
Possa perdonarmi il Signore per la vigliaccheria e l’umana debolezza.