Non c'è un Perché

No che non c’è, è solo che piove polvere in una giornata umida che appiccica tutto il suo grigio addosso al giallo della mia macchina. Non c’è mai un perchè quando mi sveglio così, quando la testa gira a folle e io tento di ingranare inutilmente una marcia che non ne vuol sapere di entrare, nonostante io abbia i crampi a furia di tener abbassata la frizione. Non è quella maledetta frizione il problema. E’ solo che mi devo fermare, spegnere il motore e riprovare più tardi, o domani, a mettere in moto.

Non c’è, non esiste un motivo quando sto così, quando non so che fare tra le tante cose che avrei da fare. Finisce sempre che non faccio nulla. Ma la giornata passa e io non concludo, lascio che tutto vada a cazzi suoi. Non c’è ragione quando i Radiohead suonano per me, e la voce di Thom mi squarcia. E’ come rendermi conto che in fondo loro sono sempre lì, pronti a suonare, pronti ad aspettare il momento in cui sto così.

Non c’è ragione perchè io stia così, quando tutto sembra girare per il verso giusto e io mi sento dentro che non durerà a lungo. Quando torna la maledetta abitudine di lanciare anatemi sul futuro che tanto va sempre -per fortuna- come non mi aspetto. E allora perché? Perché, maledetta me??

Perché l’unica cosa che mi chiedo è se qualcuno mai mi dirà le cose che io ho detto, se mi darà quello che ho dato senza chiedere nulla? Perché sempre quest’unica, maledetta, domanda? Fottuta egocentrica che sono, vestita di un’umiltà che mi prude addosso.  Voglio quelle cazzo di parole inutili e le voglio ora. Anche se non servono, perchè so e sento. Feeling, not hearing. E quando senti non c’è bisogno di udire.

Io non sono umile, quando voglio voglio subito, non so aspettare, non so camminare, non so respirare. E invece vivo nell’attesa, bastardo di un contrappasso che mi incatena.

Non c’è, non esiste un motivo se sono nata così.

Ma c’è, c’è un momento in cui passa questa sensazione che odio, e riesco a sorridere. Mentre Thom canta e mi consola. E tutto questo è solo il sogno di una relatà che è mille volte meglio.

"Nice dream, if you think that you’re strong enough
Nice dream, if you think you belong enough

(Now come home, now come home)
(Now come home, now come home)"

[On Air: Radiohead-Nice Dream]

 

 

8 Risposte a “Non c'è un Perché”

  1. tutte ragioni e tutti perchè che mi dilaniano in questi gg. ho fatto u giro stasera e faccio fatica a leggervi perchè vivo alcune frasi che avete scritto. Le vivo ma non ho la forza di trovare appiglio a cui aggrapparmi e tirarmi su e inevitabilmente continuo scivolare. Ciao patatina buona settimana

  2. Chi ha detto che dobbiamo saper aspettare, parliamoci chiaramente ? Chi mai ci ha detto che saper attendere è d’obbligo, che essere umili è la più grande delle virtù ? Sai cosa ? Vogliamo quel che vogliamo perché lo meritiamo.

    Al diavolo, tutto il resto.

  3. Ti adoro quando scrivi cose così struggenti e forti.

    E.. anche per me vale lo stesso.. la sua voce mi trafigge..

    un abbraccio

    Daniel

  4. Cara che dirti? Ci sono mille domande a cui non c’è mai risposta, e ci sono mille desideri che non verranno mai esauditi. Ma perché non possiamo essere egoisti e desiderare ciò che ci fa sentire meglio? …anche se il bisogno è passeggero…all’infelicità non ci abitua mai ma il brutto è che ogni volta che torna, anche se non c’è motivo, è più prepotente e insistente di prima e tornare a vivere è faticoso. Un abrraccio di cuore

  5. @ le vie del pensiero: parli di infelicità, e hai ragione a dire che non ci si abitua mai. Per fortuna! Però.. E’ anche vero che nella felicità non c’è nulla di interessante… 😉

  6. non c’è UN perchè, ce n’è sempre più di uno se soltanto sapessimo ascoltarci senza aver paura di capire chi siamo e cosa vogliamo, mentre il tempo passa e ce ne stiamo fondamentalmente con le braccia incrociate e la fronte corrugata. non sei come credi di essere, sei ben di più, molto di più, e una voce ti parla da dentro, una voce debole ma l’unica voce di cui ti devi fidare…

    ps. spero che oggi stai meglio, e spero di sentirci… un abbraccio stretto e lungo lungo lungo.

  7. Cara,

    è un argomento che affronto da una vita e verso il quale non ho ancora una risposta definitiva.

    L’arte è figlia soltanto del dolore?

    Temo di sì. ahimè… Al massimo è figlia di quella felicità che viene dalla paura di stare di nuovo male.. quell’illusione di stare in fondo bene.. o meglio di come si stava in altri momenti.. Insomma il dolore c’è sempre. Questo è ciò che penso.

    Ho trovato a Londra la versione giapponese di “The eraser” l’album solista di Thom (album che adoro): devo dire che mi sta allucinando in questi giorni, con quell’elettronica sporca e matellica che corrode il cuore!

    un abbraccio

    Daniel

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