Il Cerchio

E’ sveglio, mi piace. Tre minuti, tre domande, quelle giuste. Niente di cui non fossi consapevole, ma per la prima volta ho considerato il fatto che alcune delle “verità” sui cui erigiamo barriere poggiano su paure.

E’ da ieri che mi chiedo se anche stavolta la folgore mi ha colpita per il motivo sbagliato.

E non lo so. Io so che dentro due occhi ho visto solo la poesia e non anche che l’anima è cerchiata di blu, non in quel momento. Sei un campo devastato da mine antiuomo, e io ho ancora dentro mine vaganti. Talvolta qualcuna è volata sulla tua testa,  ho fatto fatica a riprenderla, e tu sei bravo a schivare.

E’ pericolo, è vero. Ma non è solo questo.

Io dentro i tuoi occhi ho visto la poesia, il cristallo e la neve. E questo basta a tenerti dentro il mio cerchio. Fuori dal cerchio, accanto al tuo nome, c’è un punto di domanda.

Dipende da te, dipende da me.

Una risposta a “Il Cerchio”

  1. Mi ricorda una canzone dei Litfiba. Gira nel mio cerchio. Ma era molto, molto meno dolce di queste tue parole!

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