“Con Tutto Il Cuore”, Geremia 29, 13

Che non è Ezechiele 25, 17 di Pulp Fiction, ma “Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore.”

Il mio cuore adesso si abbandona, si lascia crollare, sicuro che Dio se ne occuperà, anche se io non lo sento.

Se devo essere onesta fino in fondo io devo anche dire grazie.

Grazie a quell’Adorabile Disastro (nonché Mostro, Bluesman, Santo e, soprattutto, Poeta) che i miei occhi hanno incontrato quel 15 giugno sotto quell’albero. Grazie per avermi fatto sentire che sono ancora viva. Grazie per tutto quello che mi hai detto e dato dopo. Tutto quello che tu chiami “quel poco” non è affatto poco. Ho preso tutto con gioia, tutto quello che mi hai dato, e l’ho piantato nel mio giardino segreto. Niente andrà perduto, nemmeno una parola, di quello che ho preso.

A conti fatti stavolta ho preso più che aver dato, perché quel Poeta là ha preso poco davvero… Forse solo un litro d’olio e mezzo chilo di miele, un haiku scritto apposta per lui, un campionario di colori della buonanotte e qualche sorriso e pensiero che servivano da carezza della sera…

E forse è questo il pensiero che più di tutti gli altri ferisce: ho qualcosa da darti e a te non serve, non sai che fartene… Ma non è colpa di nessuno… Dio solo sa quanto avrei voluto piacerti, ma si vede che non mi era dato scegliere te.

E nonostante questo io ho preso, ho preso quello che a te sembra poco o niente e a me sembra inestimabile. E spero veramente che un giorno tu possa vederti come ti hanno visto i miei occhi per un solo istante. Dovresti guardarti per capire al 100% l’intensità di ciò che provo. Ti ameresti anche tu.

Non è diventato tutto rosa all’improvviso, no. Sono sempre qui con le ginocchia al petto e gli occhi chiusi, a pensare che tutto questo è ingiusto e che, se fossi Dio, abolirei gli amori non corrisposti. In fondo Gesù Cristo è morto a causa di un amore non corrisposto.. A me già così pare di vivere una condizione insopportabile. Sono sempre qui che non riesco a vedere il cielo perché piove… Ah no, sono io che piango come al solito….

Ma stasera ho voluto vedere le cose provando a rovesciare gli eventi a mio favore, così ho riconosciuto che tutto quello che ho preso non andrà mai perduto e che da quest’incontro io ci ho guadagnato infinitamente. Purtroppo sono umana, ho desideri umani, e amo come un animale. Ma alla fine nemmeno posso dire “purtroppo”, perché mi piace così: quanto è bello amare come un animale e ululare alla luna!

E poi devo un Grazie Con Tutto Il Mio Cuore all’ “Amica mia dell’anima” per le parole che ha e, come artigli di Tigre, sanno dove conficcarsi e quanto in profondità nella mia pelle, conoscono la strada per arrivare dritte al cuore e sanno che posto prendere per restarci. Grazie amica mia dell’anima per amarmi come mi ami, perché ogni volta che mi trasformo in un sacco di patate tu mi scuoti e mandi le patate in pentola. Ora sì che abbiamo serate a purea, in barba alla crisi! Lo so che tu lo sai che io lo so che tu lo sai che io lo so. E mo’ rido pure. Tiè.

Una risposta a ““Con Tutto Il Cuore”, Geremia 29, 13”

  1. Mia mamma mi dice sempre che lei con è cresciuta con pasta e patate, e che quelle nella vita, per quanto potrà venire guerra e miseria, non mancheranno mai. Stamm appost!!! Rido di cuore e di cuore ringrazio Dio!

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