As-solo

 Un sospiro di sollievo dopo che anche l’ultimo nodo si è sciolto. Con le braccia raccolgo le gambe sulla poltrona per poi distenderle sulla scrivania. Gambe esauste che hanno esaurito il cammino e meritano riposo. 
Mi accendo una sigaretta con la mente e penso che mi piacerebbe avere il coraggio di fumarla davvero qui in ufficio. Guardo il flusso del fumo che parte dalla sigaretta. Continuo, lieve, ogni tanto si arriccia con eleganza e va dove deve. Tutta il contrario, invece, la nuvola che esce dalle mie boccate. Anche quando tento invano di imitare la mia sigaretta. Nube compatta di fumo e fiato.
Tra le due c’è la stessa relazione che esiste fra le cose che escono e vanno come devono, perché devono, e quelle che invece ti ostini a voler comandare senza averne la facoltà.
E’ come quando vuoi farti capire a tutti i costi anche se gli altri non ti capiscono. Non importa se non possono o non vogliono. Non lo fanno e basta. 
E’ come quando ti senti solo perché sei solo.

Ma ora, per un attimo, mi godo il fumo, la solitudine e i capelli sciolti e senza nodi.
Prima che arrivi il vento ad annodarli per altri trent’anni.

[On Air: Niccolò Fabi-Fuori O Dentro]

6 Risposte a “As-solo”

  1. davvero belle parole tracciate con il fumo…
    e la frase finale mi ha colpito davvero tanto, da spessore e impregna tutto il post

  2. Questo cielo a volte limpido, a volte nuvoloso, a volte increspato come la superficie di un lago in cui hanno tirato un sassolino…
    L’introspezione è una brutta malattia, non si guarisce, ma si può controllare…
    un bacio, Cielo.
    ACobain

  3. Che siamo soli è vero, non ci son dogmi o credi che tengano. C’è poco da fare.
    Ma se gli altri non ti capiscono o tu non riesci a farti capire, l’unica cosa giusta da fare è chiedersi dove si sta sbagliando.

    Lindalov

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