All’Una e Trentacinque Circa

A tutte le volte che sono tornata a piedi da sola, come stasera.

A tutte le vite che dovrei rivivere per ritrovare chi ho perduto.

Ad ogni volta che ho perduto qualcuno e ho ritrovato Me.

A tutte le volte che l’ho sfangata e a quella in cui per poco non ci ho rimesso tutto.

A tutte le volte che ho cercato e creato storie e ad ogni storia che ho poi raccontato.

A tutte le volte che ho cercato di controllare e a quelle a cui mi sono piegata.

A tutte le volte che sono troppo avanti e devo fermarmi ad aspettare.

A tutti i film che ho visto, soprattutto quelli che non stavano trasmettendo.

A tutti i ponti che ho gettato verso l’Altro e, per farlo, sono caduta nel Vuoto.

A tutte le volte che ho spalancato le ali e a tutti gli atterraggi disastrosi.

A quella, questa, volta che non me la so spiegare.

All’Una e Trentacinque Circa.

5 Risposte a “All’Una e Trentacinque Circa”

  1. E’ di più di uno sfogo. E’ liberazione. Come se tutto il tappo di emozioni che mi si era creato negli ultimi due anni ora dovesse uscire con urgenza. E nonostante un’apparente nevrosi sono lucida e faccio uscire tutte le sensazioni che si sono disposte ordinatamente in fila. E non possono aspettare. Loro.
    Io aspetto che escano e rompano le righe…

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