#3 Giudizi

C’era tutto un post organico, nato sul lettino chirurgico e cresciuto lungo la giornata..

Poi stasera la domanda semplice e innocente di un amico che sa come sto, e me lo chiede lo stesso, con una considerazione a margine. E si rompe l’argine… E dico la verità a qualcuno che non sia me stessa o questo posto.

Passo il tempo ad arrendermi, piegandomi come un salice piangente, come ho imparato a fare quando piovevano insulti su di me e la mia famiglia se dicevo un No. Come quando “per fare pace” mi soffocava con un cazzo in gola, il suo, e io soffocavo i conati, immobilizzata da quelle mani che mi strappavano i capelli ogni volta che osavo sottrarmi. O come quando, anni dopo, mi sono sentita dire che ero sporca per aver subìto violenza e che mai si sarebbe potuta lavare quella macchia.

Non l’ho mai raccontata così. Così come l’ho vissuta. Tutto questo non fa più male.

“Cosa c’è di tanto speciale stavolta?”

La purezza di qualcosa che non si è consumato, né per errore né per volontà, né per caso. La stupidità di qualcosa che sento solo io, come se fosse un sogno. E dopo tutta l’immondizia che ho conosciuto, l’unica cosa che poteva ancora ferirmi così era questa. Perché non ho mai imparato a smettere di avere fiducia, non ho mai imparato a non illudermi, nemmeno dopo tanto schifo.

Passo il tempo a piegarmi, come il salice piangente. Prego con disperazione di imparare definitivamente. E quando il dolore è troppo forte e cieco.. Beh…

6 Risposte a “#3 Giudizi”

  1. Hai rotto gli argini anche qui, vomitando cose che non avevi mai confessato prima. Forse.
    L’importante è che non facciano più male, che tu sia riuscita a nasconderle talmente bene da renderle innocue. Forse.
    Qualcosa di quel dolore resterà per sempre…nelle sfumature tue reazioni, nelle pieghe della tua te più intima, ma nulla che non possa essere annientato con l’amore.
    Vorrei avere una bacchetta magica e regalarti un sogno, fatto di tensioni al momento perfetto e baci teneri. Mi dispiace leggerti così.

    1. Ero al lavoro quando ho letto via mail il tuo commento. Ho dovuto chiudere la porta.
      Quelle ferite non dolgono più come una volta e l’amore che le ha riempite è quello che ho dato a me stessa. Le cicatrici, quelle porterò sempre, perché cancellare non è possibile… Lo credevo possibile anche io un sogno fatto di tensioni al momento perfetto e baci teneri. E nella mia immaginazione, nel mio cuore è stato così. Sono forse una stupida, ma conosco le sfumature del mio cuore, e mi sono innamorata come si può a sedici, forse tredici anni. Ma era amore, non era un calesse. Se non avessi avuto questo dentro non sarei mai guarita dalle mie malattie. Peccato che la cura, come la chemioterapia, ti sana in un modo e ti uccide nell’altro… Qualcosa dentro si è definitivamente guastato, non avrò una seconda possibilità di rinascere, come la Fenice. Quello che verrà dopo sarà imperfetto e parziale. Il momento era questo. Ma ho puntato sul cavallo sbagliato. Peccato.

    2. E se mi si chiede “perché?”.. Io non lo so, ma il mio cuore lo sa. E io non lo capisco.

  2. le cicatrici fanno parte di noi e ci rendono speciali…diverse dalla perfezione di barbie inscatolate ed immatricolate. le cicatrici nascondono la complessità del nostro essere Donne.
    la complessità del nostro essere Donne,

  3. Sicuramente nn è facile starci accanto e misurarsi costantementw con le nostre esigenze e aspettative. nn tutti gli uomini be hanno la forza ed il coraggio

    1. Le cicatrici sono cose che succedono, sono imprevisti. Ci sono senz’altro Donne senza cicatrici e credo profondamente che non sia la sofferenza a dare misura del valore… Io non lo so se è facile starmi accanto, dovrei essere qualcun altro per dirlo. In questo caso non ci si è manco arrivati a cadere nella trappola del luogo comune, qui è capitato che io ho fatto tutto da sola a quanto pare… Sono un’idiota.

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