Blu

In questa infinita attesa volgo per un momento indietro lo sguardo, solo per concedere ai miei occhi il piacere di capire consapevolmente che non è un’attesa sterile. Guardo il muro a secco che ho tirato sù, lungo il cammino, perché potessero rimanerne marcati i contorni il giorno in cui due occhi si fossero posati, come un grandangolo, su queste righe tracciate nella mia vita.

E ognuna di quelle pietre che si tengono per forza gravitazionale legate le une alle altre è l’istantanea del momento in cui è stata scelta e può raccontare, se le si tende il cuore, di quando l’ho stretta fra le mani affidandole i miei segreti, perché potesse custodirli nella sua fermezza.

Così, pietra su pietra, come sgranando un rosario, ho disegnato da capo la pazienza che avevo lasciato Altrove molti anni prima e me la sono cucita addosso come una seconda pelle quando ero nuda e ho incontrato due occhi a cui tengo, senza una ragione, solo perché sono belli, imprevisti e inaspettati.

Oggi, mentre ancora aspetto e cammino, guardando indietro so dire con certezza che era solo paura. L’impazienza è l’ossigeno della paura. Togli l’ossigeno alla paura e si troverà nuda, cruda e sola.

Era solo paura, adesso Paura è sola.

 [On Air: Bob Dylan-Times They Are A-Changing]