5 Risposte a “24 giugno”

  1. A settembre sarò per tre giorni all'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. A marzo 2011 a quello di Castiglione delle Stiviere, dove c'è anche la sezione femminile. Ultimamente sono alle prese con molti pazzi, tra cui anche me. Con la differenza che io non sono una criminale. E chissà se lo sono loro per davvero…

  2. Ogni volta che parlo con te di certe cose è come se non ci fosse mai bisogno di spiegare più di tanto. Capisci alla perfezione tutto il mondo che sta dietro, e dentro, due sole righe.
    Più faccio questo mestiere, più sono felice e fiera di fare quello per cui, sì posso dirlo, sono nata, e più mi rendo conto di quanto l'essere umano sia da esplorare, studiare, analizzare. Più vado avanti e più mi rendo conto che puoi fare l'avvocato, e puoi essere avvocato.
    E' vero, gli avvocati bravi sono anche psicologi, e non è vero il contrario, gli psicologi, per quanto bravi, non saranno mai dei giuristi. Perché la psicologia è una scienza, forse non esatta, e come tale percorribile e raggiungibile. Ma la sua stessa labilità, il suo evolversi cozza con la stabilità, la fermezza, la precisione, la formalità del diritto.
    Un avvocato può diventare elastico, come uno psicologo. Puà esplorare, farsi venire dubbi,farsi domande.
    Lo psicologo non riuscirà mai ad essere un tecnico, un rigido, come il diritto esige, perché gli manca l'abitudine alla fermezza. Ciò che per l'avvocato è necessaria formalità, sacralità, per uno psicologo sembra inutilità. Mancanza di sostanza. E non è così.

    Quando dissi ad uno psicologo che non poteva essere mai un giurista, mentre era vero il contrario, si offese.

    Evidentemente sapeva che avevo ragione. Ma l'orgoglio non gli ha permesso di dirlo. (sorrido)

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