Ci sono momenti di questa vita in cui ho maledetto la fortuna sfacciata che ho avuto in ogni cosa. Ho sofferto qualche volta anche io. Ma è nulla di fronte alla ricchezza sfacciata, di amore soprattutto, che mi è toccata in sorte. Forse tutto l’amore che si riceve lo si restituisce a qualcuno.. L’amore non è fatto per star chiuso dentro uno scrigno.. Forse è un po’ come la moneta: deve circolare. Ma il suo scopo è un tantino più alto. Forse.
Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita quasi in colpa per aver avuto tutto ciò che non ho mai chiesto. E tante di quelle volte in cui avrei barattato tutto per ciò che invece ho desiderato di più e non ho avuto.
Ho trent’anni. E la sera, prima di addormentarmi, mi rendo conto di essere consapevole che tutto ciò che mi è stato donato al momento in cui sono venuta al mondo potrebbe polverizzarsi d’improvviso. Perché in fondo non ho fatto nulla per meritare niente di ciò che ho. E ora che so quanto vale tutto quanto ho paura di perderlo ogni giorno. E ogni sera è come se fosse l’ultima. 

Ho trent’anni. E ho imparato che niente e nessuno è immune al cambiamento, alle catastrofi, all’amore, alla sorpresa, alla meraviglia, all’incanto. Alla malattia, alla ricchezza, alla miseria, alla distanza, al silenzio, alla cattiveria, alla solitudine. Al tradimento. Alla Morte. Alla Vita.
Ho trent’anni e ho cicatrici che fanno il loro lavoro. 
E so bene che c’è un momento, uno esatto, in cui capisci che non ti puoi affidare a niente di scientificamente provato e probante per decidere se fidarti o meno di qualcuno. E di chi fidarti.
So che ogni giorno c’è qualcosa che potrebbe togliermi quello che ho. Se solo glie lo lasciassi fare.
So cosa posso permettermi di perdere. E cosa invece devo e voglio difendere, cosa e chi non sono disposta a perdere, se non di fronte all’ineluttabilità della morte. 

In quel momento in cui il dubbio ti lascia scoperto solo tu puoi decidere. Forse lo chiamano crescere, prendersi le proprie responsabilità. 

Ma stavolta c’è di nuovo che è di me. Che mi fido.

[On Air: Doctor And The Medics-Spirit In The Sky]

19 Risposte a “”

  1. Es muss ein, si canta in un’opera di Beethoven.

    E questa frase sarà il mio tatuaggio, quando lo farò. Ci sono persone che portano addosso i segni della sconfitta, e ce ne sono altre che portano addosso segni di vittoria. I primi credono che i secondi abbiano avuto tutto facile. Le scelte, le cose, le persone, le occasioni. E così via. Ed invece il segreto è stabilire. Decidere. Non ragionare freddamente come se si fosse degli automi senza cuore, ma più semplicemente determinare il proprio passo. E mentre alle orecchie dei più determinare dà il senso di limitazione, a me dà il senso contrario.

    Anche in questo tutto si risolve in un problema di linguaggio.

    Sai cosa mi piace di questo post ? La presa di coscienza spietata ed inattaccabile. Tanto quanto basta per muoversi con sicurezza anche quando la strada potrebbe non vedersi chiaramente.

    Quando si dice che conta muovere i piedi, e non necessariamente guardare l’orizzonte. Ma ciò richiede uno sforzo che non tutti possono e sanno fare. Ritieniti fortunata. Chi più sa più soffre. E chi più decide, più vince.

    Il resto lascialo a chi non ha la spina dorsale, nella vita, per stare in piedi da solo.

    Ti abbraccio

  2. scusa se non ti leggo, tesoro, ma non c’ho la testa.
    passo per dirti che se non ti sbrighi si squagliano le candeline…corri da me!

  3.  Cara la mia Rossa, hai centrato!
    Determinare il proprio passo, proprio così. Determinare è dare compimento a un percorso. Perché prima o dopo le cose iniziate si devono finire.
    La presa di coscienza spietata e inattaccabile. E’ la stessa cosa che piace anche a me e sono felice sia evidente.. 

  4. io non mi chiedo più nulla, lascio che tutto avvenga di solito a bocca aperta, con la paura che qualche mosca mi entri dentro……io non mi fido nemmeno di me, di solito mi autodeludo o il contrario …..quindi la vita prenditela come se fosse ogni giorno una scoperta nuova.
    bacio bacio
    ps: ma il vino delle botti l’hai bevuto tutto tu??? amazza che stomaco!!!!

  5.  Roscia, senti, hai voglia di pigliarmi per il chiulo??
    No, perché sennò dimmelo che transiamo subito!

  6. Che dobbiamo transare oh ?

    Bada, io con te non transigo ! Né commercialmente né affettuosamente !

    E poi sappi, che stai parlando con una illitterata. Se mi ci metto ti conto pure quanti accenti gravi e quanti acuti c’hai. E’ capit’ o no ?!

    Ti faccio vedere come ti immerdo subbbbito.

    (rido)
     

  7.  oh emmenomale che non allitteri, perchè ammè, si sa, le allittere non mi proprio piacciono!! ahuahuha.. 
    eccomunque che conti a fare? qui la contabile sono io, conta tu!! 😉

  8. Cara,
    sono forti e belle le tue parole.
    Molti dicono che le cose belle che la vita ti dona sono meritate. Secondo i calvinisti una vita bella è segno della predestinazione divina alla salvezza. 
    Altri, oggi, dicono che siamo noi con i pensieri buoni ad attirare cose buone.
    Personalmente quando mi capita qualcosa di buono cerco di non chiedermi troppo perché.
    Mi viene più da farlo quando la sfiga fa il suo lavoro!
    Ti abbraccio wise woman!
    Daniel 

  9. mi ero ricordata della canzone che ballavo quando ero una teenager……ho deciso di tenere il tuo blog aperto così la musica scorre e mentre lavoro la canto così le mie clienti impazziscono, che già di norma sono impazzite ad avermi come personalestetician.

    bacio bacio

  10.  Simo’.. Senza parole, so solo che sto ridendo come una scema a pensarti a fare cerette e ballare Spirit In The Sky..
    E mettere il DOPOBARBA alle tue clienti!!!! 

I commenti sono chiusi.