Il cielo ha tuonato forte, ma lei è arrivata in silenzio, sottile e instancabile, in punta di piedi. Delicatamente mi ha coperto il visto e intriso i capelli. Le ho offerto il palmo aperto e bianco, risparmiato dal sole, e le labbra. Ho aperto le braccia e camminato mentre tutti cercavano rifugio. Ho sorriso guardando le nuvole davanti agli sguardi increduli di chi è passato in macchina e mi ha guardata come se mi mancasse qualche venerdì di troppo.
E’ arrivata la pioggia nonostante il cielo sembri volerla trattenere ancora e le cicale continuino a cantare.